giovedì 12 novembre 2009

Statistica Diffusione Browser

La tabella seguente mostra i dati in percentuale della diffusione dei browser più conosciuti a partire dal mese di Gennaio 2009 fino ad Ottobre 2009: Mozilla Firefox, Microsoft Internet Explorer, Google Chrome, Apple Safari e Opera.

Complessivamente Firefox, il browser di casa Mozilla Foundation, si dimostra il più diffuso con una quota che oscilla tra il 45,5% ed il 47,5% e che è costantemente la più elevata. Segue, con uno scarto di circa 10 punti percentuali Internet Explorer, con una quota che oscilla tra il 44,8% (max) di Gennaio al 37,5% (min) di Ottobre, con uno scarto ad Ottobre di 10 punti percentuali da Firefox; la quota di IE è divisa nelle sue tre versioni oggi presenti, 10,6% IE6, 14,1% IE7, 12,8% IE8; la quota di IE8 continua a crescere a discapito delle altre due versioni, indice che gli utenti dei browser di altre case continuano ad utilizzare questi, mentre gli utenti Microsoft tendono a passare alla nuova versione di IE.


2009 IE8 IE7 IE6 Firefox Chrome Safari Opera
October 12.8% 14.1% 10.6% 47.5% 8.0% 3.8% 2.3%
September 12.2% 15.3% 12.1% 46.6% 7.1% 3.6% 2.2%
August 10.6% 15.1% 13.6% 47.4% 7.0% 3.3% 2.1%
July 9.1% 15.9% 14.4% 47.9% 6.5% 3.3% 2.1%
June 7.1% 18.7% 14.9% 47.3% 6.0% 3.1% 2.1%
May 5.2% 21.3% 14.5% 47.7% 5.5% 3.0% 2.2%
April 3.5% 23.2% 15.4% 47.1% 4.9% 3.0% 2.2%
March 1.4% 24.9% 17.0% 46.5% 4.2% 3.1% 2.3%
February 0.8% 25.4% 17.4% 46.4% 4.0% 3.0% 2.2%
January 0.6% 25.7% 18.5% 45.5% 3.9% 3.0% 2.3%









Per quanto riguarda gli altri browser, la quota di Chrome oscilla tra il 3,9% di Gennaio e l'8% di Ottobre, con un aumento di 4 punti percentuali; la quota di Safari nel corso dei 10 mesi considerati ha registrato un leggero aumento, passando dal 3% al 3,8%; la quota di Opera rimane stabilmente ad un 2,3%.


[Fonte dati: w3schools.com]

lunedì 9 novembre 2009

Gross/Net Revenues

Diamo una definizione,
per Gross Revenues si intende il fatturato lordo, ossia compresi i costi, mentre le Net Revenues corrispondono al fatturato al netto dei costi.
Entrambi non comprendono invece l'iva.

martedì 3 novembre 2009

Parliamo di web, come si misura l'efficacia o successo di un sito web?

Molto, troppo, spesso ci si illude che il successo di un sito web sia evidenziato dal numero di visitatori generato dallo stesso. In realtà, poichè ogni sito web non è fine a se stesso, ma ha un obiettivo la misura reale della sua efficacia e popolarità è il grado di realizzazione di questo obiettivo.
Facciamo un esempio: se apro un ecommerce ho come obiettivo di vendere dei prodotti, quindi il successo del sito sarà tanto maggiore quanto più alto è il valore del rapporto tra acquirenti e visitatori; in pratica voglio che il maggior numero di visitatori possibile diventi anche acquirente.
Questo rapporto acquirenti/visitatori prende il nome di Conversion Rate o Tasso di Conversione, che indica la percentuale di visitatori che una volta arrivati in un sito compiono un’azione target prefissata come obiettivo.

Converion Rate = (n° Conversioni / Visitatori Unici) * 100

venerdì 25 settembre 2009

Calo dei consumi

Secondo l'Istat le vendite al dettaglio a luglio 2009 hanno registrato un calo del 2,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il calo è stato dello 0,4% rispetto a giugno 2009. L'Istat precisa che il calo è il risultato di una diminuzione del 2,1% delle vendite di prodotti alimentari e del 2,8% di quelle di beni non alimentari. Dal punto di vista tendenziale si tratta del sesto calo consecutivo.
Questa la notizia, ma più di uno si sarà senz'altro chiesto come vengono raccolti questi dati; ci sarà chi si aspetta che degli addetti si rechino presso i negozianti a chiedere cosa hanno venduto, ci sarà poi chi si aspetta che vengano intervistate le famiglie.
In realtà ad essere intervistate sono le imprese, ecco cosa succede:
La rilevazione delle vendite al dettaglio è un’indagine eseguita mensilmente dall'Istat su un campione di imprese commerciali che si avvalgono, per la distribuzione dei loro prodotti, di negozi quali il macellaio, l'alimentari, il fruttivendolo che tutti noi troviamo sotto casa. Dall'indagine è esclusa la rivendita di autoveicoli e combustibili (concessionarie e distributori di benzina) e le officine o negozi che eseguono riparazioni.
Alle imprese intervistate viene chiesto
  • quel è stato il valore delle vendite per gruppo di prodotti venduti e come questi sono stati venduti, ipermercati, supermercati, discount di alimentari, grandi magazzini o altro;
  • se rispetto allo stesso mese corrispondente dell’anno precedente la vendita è stata maggiore o minore;
  • numero totale dei punti di vendita aperti al pubblico;
  • numero dei giorni di apertura nel mese;
  • superficie complessiva dei punti di vendita;
  • numero delle persone occupate


Perchè "Pareto 80/20"

Vilfredo Pareto (1848 – 1923) è stato uno dei maggiori economisti italiani; è stato perchè come vedete è morto nel 1923, ma le sue idee ed in particolare quella che viene chiamata "legge 80/20" o "principio di Pareto" è a tutt'oggi valida e si dimostra una chiara chiave di lettura della realtà.
Mi spiego.
Nel 1897 Pareto, studiando la distribuzione dei redditi, dimostrò che in una data regione solo pochi individui possedevano la maggior parte della ricchezza.
Questa osservazione ispirò la cosiddetta "legge 80/20", che possimao sintetizzare in questo modo: "la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause".

Secondo la "legge 80/20" (i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche di numerosi fenomeni e sono solo indicativi), in genere l'80% dei risultati dipende dal 20% delle cause. Questo principio può avere diverse applicazioni pratiche in diversi settori, ad esempio:

  • economia: l'80% delle ricchezze è in mano al 20% della popolazione (ma ovviamente i valori reali variano a seconda dei paesi e dei periodi). Oppure: il 20% dei venditori fa l'80% delle vendite, ed il restante 80% dei commerciali fa solo il 20% delle vendite.
  • qualità: il 20% dei tipi possibili di guasto in un processo produttivo genera l'80% delle non conformità totali. Oppure: l'80% dei reclami proviene dal 20% dei clienti.
  • informatica: l’80% del tempo di esecuzione è impiegato solo dal 20% delle istruzioni di un programma. Oppure: l'80% delle operazioni degli utenti sono dovute al 20% delle funzioni a disposizione di un applicativo. L'80% degli errori di codifica è riconducibile al 20% dei moduli.
io voglio aggiungere
  • vita di tutti i giorni: l'80% del tempo giornaliero (mi tengo moolto basso), è dediacato a cose che dobbiamo ma non vorremmo fare, mentre dedichiamo solo il restante 20% ai nostri interessi; qualcuno vuole smentirmi?
Detto cio, questo blog non è dedicato a Pareto, ma come Pareto cerca di descrivere la realtà che ci cinrconda spiegando i numeri che ci vengono forniti, cercando di tradurli in qualcosa di tangibile.
Eppoi, mi sento libero, e cosi chi vorrà partecipare, di esprimere opinioni in merito, senza trascendere mai dall'educazione e dalle regole del comportamento civile.

[info su Pareto tratte da Wikipedia.it]